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La civiltà di un paese si misura dalla condizione della donna e dalle opportunità che il tessuto sociale le offre sia nel lavoro che nella sfera pubblica e privata. Già il Presidente della Repubblica, in occasione dell'8 marzo, giornata internazionale della donna, ha espresso questo concetto perché "non possiamo continuare ad assistere inerti alla violenza nelle case e nelle strade" sulle donne, vittime di "distorte e criminali mentalità di possesso e dominio". Allora mi viene da pensare che il nostro Paese non ha raggiunto un grado di maturità civile adeguato a intessere relazioni basate sulla promozione del rispetto e della loro affermazione nella società. Esiste ancora più o meno mascherata una subcultura che vede la donna come oggetto sottoposto all'uomo. Persistono pregiudizi e stereotipi per cui esse appaiono reticenti a segnalare gli abusi nonostante l'esistenza di un'apprezzabile normativa che tutela le vittime di violenza. Dobbiamo intervenire sul terreno educativo con progetti che investono la scuola, a partire dai più piccoli fino a sensibilizzare i giovani ad acquisire la consapevolezza che la donna è una persona con diritti e dignità...